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Domande (e obiezioni...) frequenti

Se non trovate le domande che vi interessano nella lista che segue, inseritela qui, oppure scrivete al seguente indirizzo: info@tripartizione.it. Le domande più interessanti verranno pubblicate e contribuiranno alla crescita di questa pagina.




1. In breve, che cos'è la Tripartizione dell'organismo sociale?
La Tripartizione è una forma sociale che prevede la netta separazione dell'economia, dello Stato politico e della società civile in domini autonomi ed indipendenti. Tali domini, pervasi dagli impulsi provenienti da una vita culturale finalmente liberata, devono poi articolarsi tra di loro attraverso rinnovate concezioni del diritto e dell'economia per raggiungere uno sviluppo sostenibile completo in tutte le dimensioni dell'evoluzione dell'organismo sociale: economica, politica, culturale, sociale, ecologica, umana e spirituale.
2. Che differenza c'è tra Tripartizione e Triarticolazione dell'organismo sociale?
Nessuna. Il termine "Tripartizione", coniato da Giovanni Colazza e ripreso da Massimo Scaligero, rappresenta solamente una traduzione più consona alla lingua italiana di quanto non sia il più letterale "Triarticolazione" (Dreigliederung in tedesco). Rudolf Steiner ha deprecato esplicitamente il termine Tripartizione dal momento che esso evoca una semplice giustapposizione degli arti dell'organismo sociale e non il loro articolarsi appunto. Tuttavia in italiano è opportuno renderlo con "Tripartizione" (cosa che del resto è avvenuta anche per la lingua inglese, "Threefolding"), mentre l'articolarsi dei tre domini sociali risulta evidente in tutte i contesti in cui l'accezione è stata utilizzata.
3. Il tempo attuale richiede certamente delle riforme, ma per quale motivo queste non debbono rimanere nel solco dello Stato unitario democratico sorto sulle ceneri dei totalitarismi del XX secolo che rappresenta pur un traguardo della civiltà occidentale?
L'affermazione che "il male sotto certi riguardi non sia altro che un bene esondato dai limiti ad esso assegnati" contiene un certo grado di verità. Ciò che le democrazie occidentali sono attualmente diventate, incarna perfettamente questa asserzione. Esse hanno travalicato il loro legittimo campo di azione invadendo domini sociali che hanno vita e regole loro proprie. Per convincersi di questo, basti rilevare come negli ultimi decenni siano state proprio le democrazie occidentali, mascherando i loro interessi economici, a portare la guerra nei più diversi angoli del pianeta in nome della "sicurezza e pace mondiali". Ma non ha alcun senso ritornare a condizioni democratiche "originarie", ammesso che queste siano mai esistite, poichè la vera democrazia non può che realizzarsi nei diversi arti sociali secondo le regole che sono loro proprie. Ovvero attraverso gli organi amministrativi e legislativi della sfera economica, attraverso la possibilità di decidere direttamente nella vita intellettuale e culturale e attraverso gli organi amministrativi e legislativi dello Stato politico inteso come regolatore dei rapporti tra uomo e uomo.
4. Come è possibile che la Tripartizione che vorrebbe presentarsi come forma sociale dell'avvenire sia stata completamente ignorata dalla cultura ufficiale?
L'attuale "cultura ufficiale" massimamente non è che l'espressione di interessi economici e politici che non hanno alcun motivo per modificare l'attuale status quo. Nulla di strano dunque se le concezioni economiche e sociali della Tripartizione siano in gran parte ancora ignorate. Tuttavia essa è una necessità del nostro tempo ed anche le scienze sociali ordinarie non possono non riconoscere l'emergere della Società civile come una delle più importanti innovazioni sociali degli ultimi decenni (primo passo per riconoscere la tripartizione de facto). A titolo di esempio, molti programmi delle Nazioni Unite citano la necessità di processi tripartiti per affrontare con successo le sfide economico-sociali imposte dalla globalizzazione.
5. Per quale motivo il moderno pensiero economico è arrivato solamente a ben poche delle conclusioni tratte dalla Tripartizione per il rinnovamento dell'organismo sociale?
A parte le considerazioni di cui al punto precedente, esiste un problema metodologico nell'approccio adottato dalle ordinarie scienze sociali. Esse studiano i fenomeni umani come se fossero fenomeni naturali per preservare il carattere di oggettività delle loro indagini. Così facendo però non si avvedono che le leggi che ne ricavano non sono altro che la fotografia dell'organismo sociale in un dato istante e che esse hanno un ben diverso significato da quelle naturali. Se osservo un gruppo di persone che gioca a Monopoli potrò certamente ricavare le leggi che regolano i loro comportamenti e azioni ma non potrò concludere altro che esse sono le regole che quegli uomini hanno, più o meno volontariamente, deciso di seguire. Non si rileva cioè che le "leggi" dell'organismo sociale sono date da uomini e che altri uomini possono modificare. L'approccio della Tripartizione parte dalla constatazione che se qualcosa deve prodursi nell'organismo sociale è perchè degli uomini hanno deciso di intervenire creativamente in esso realizzandovi le proprie idee. In altre parole nella sfera sociale l'evoluzione si deve produrre.
6. La Tripartizione si presenta assolutamente come una utopia!
"[...] dicono molti [che] le idee migliori non possono praticamente produrre nulla se vengono respinte dalle condizioni della vita. L'idea della triarticolazione tien conto appunto di questa obiezione; essa parte dalla conoscenza che nè la pratica priva di idee, nè l'idea se non è pratica, possono arrivare ad un organismo sociale capace di vivere. Di conseguenza non presenta un programma all'uso antico. Di tali programmi ne esistono abbastanza per insegnarci ch'essi possono essere si «buoni» e «nobili» o «pieni di spirito», e tuttavia venir respinti dalla realtà. L'idea della triarticolazione tien conto nel campo economico delle realtà dell'epoca moderna, date dalla natura e dalla vita umana; tiene conto della coscienza del diritto dell'umanità, quale risulta dalla evoluzione umana nel corso degli ultimi secoli, e di una vita spirituale che collochi entro l'organismo sociale uomini che ne comprendano le condizioni di vita, e le promuovano in modo che venga creata la possibilità d'esistere per l'organismo sociale stesso. Crede altresì di veder chiaro che in un organismo sociale triarticolato gli uomini potranno cooperare nella vita, in modo che da questa cooperazione nasca quello che non potrebbe nascere dall'idea astratta di un programma". [1]
7. La Tripartizione per potersi realizzare avrebbe bisogno di uomini diversi da quelli attuali, da anime meno egoiste!
La Tripartizione parte dagli uomini così come sono, i quali, dal posto in cui si trovano e per le proprie possibilità e competenze, possono iniziare ad operare da subito per il rinnovamento sociale. La Tripartizione tende a realizzare dele strutture sociali all'interno delle quali gli egoismi umani possono scaricarsi senza creare danno agli altri poichè esse agiscono in modo da impedire che "qualcuno possa trattenere per sè i frutti del suo lavoro ma che questi vadano a vantaggio della comunità, possibilmente senza residui" [2]. La realizzazione e l'efficacia di queste istituzioni crescerà proporzionalmente alla liberazione della vita culturale dagli aggiogamenti economici e statali odierni.
8. Come si pone la Tripartizione di fronte ai problemi posti dalla globalizzazione?
Rudolf Steiner, già nel 1922, aveva chiaramente illustrato le conseguenze della globalizzazione dell'economia [3]. La tendenza ad aggregarsi in forme progressivamente più vaste è una tendenza cui sono sottoposti tutti gli organismi sociali. Ne sono costretti, altrimenti se restano isolati vanno incontro ad una sicura decadenza. Le forme economiche moderne evolvono da economie regionali ad economie nazionali e queste infine confluiscono in una grande economia mondiale. Ma arrivate a questo punto non possono più aggregarsi ulteriormente per cui se devono continuare a vivere devono trovare il modo di evitare che il capitale ristagni nell'organismo economico ma possa trovare la via per trasformarsi in capitale di donazione alimentando la sfera della vita culturale ed intellettuale.
9. Come intende la Tripartizione risolvere il problema del debito pubblico?
La Tripartizione non ha alcuna soluzione per sanare determinate situazioni dell'organismo sociale senza modificare in toto quest'ultimo in senso tripartito. Solo realizzando la Tripartizione nella sua interezza è possibile correggere quei processi economici abnormi che contraddistinguono le forme sociali odierne. Tale realizzazione potrà anche avvenire progressivamente, ma nessun effettivo rinnovamento sociale è da attendersi da una applicazione parziale della Tripartizione.
10. La Tripartizione è mai stata realizzata in qualche tempo e luogo anche solo parzialmente?
I primi tentativi di interpretare in modo innovativo il compito della sfera economica, anche se non perfettamente corrispondenti ai principi della Tripartizione, risalgono al periodo successivo alla prima guerra mondiale, quando in un paese del Tirolo austriaco si iniziò un esperimento basato sulla circolazione di una moneta alternativa e complementare allo scellino (video). Oggi sono moltissime le monete alternative e complementari che portano avanti questi tentativi ma la realizzazione che più si avvicina ai principi della Tripartizione è l'esperienza del SEKEM del'egiziano Ibrahim Abouleish che per la sua decennale attività è stato insignito del premio Nobel Alternativo nel 2003. Insignito proprio nel 2003 dello stesso premio Nobel Alternativo è stato Nicanor Perlas per "per l'eccezionale sforzo compiuto per educare la società civile sugli effetti della globalizzazione controllata dalle grandi imprese, e per come possono essere realizzate alternative ad essa". L'attività di Perlas ha portato alla creazione nelle Filippine di una prima forma embrionale di Tripartizione attraverso l'istituzione di Philippine Agenda 21. Per l'opera e l'attività di Nicanor Perlas è possibile consultare il saggio "Modellare la globalizzazione".
11. Rimettere alla libera comprensione individuale financo la frequenza della scuola non farebbe regredire la società all'analfabetismo?
Tale opinione per quanto sembri giustificata e realistica, riflette unicamente le condizioni attuali in cui sono posti educazione ed insegnamento: "Sulla forza infiammatrice che una vita spirituale realmente indipendente ha nell'organismo sociale, essi [coloro che si credono "pratici della vita"] non possono contare perchè, così inceppata, quella vita spirituale non ha mai potuto esercitare su di loro una simile forza infiammante" [4].
12. Se al potere ci fosse il partito X invece che l'attuale Y le cose andrebbero decisamente meglio!
L'attuale profonda crisi economica e sociale non rimanda ad un problema di government ma di governance. Ovvero non dipende tanto da chi sta al governo quanto dalle attuali "regole del gioco" che sono ormai del tutto inadeguate per affrontare le sfide del terzo millennio e della globalizzazione. Affinchè tali regole possano evolversi nella direzione richiesta dal nostro tempo, è necessario innazitutto riconoscere nell'emergere della Società civile la comparsa di un nuovo attore sulla scena sociale cui compete un ruolo isituzionale al pari di economia e Stato politico. La Tripartizione definisce e precisa l'articolarsi dei tre domini dell'organismo sociale.
13. La Tripartizione non è null'altro se non la riproposizione della vecchia suddivisione platonica della società in tre classi, filosofi, guerrieri e produttori
"Non si può parlare di una simile suddivisione [...] ma, parlando della tripartizione dell'organismo sociale ci si riferisce piuttosto alla diversificazione nella direzione e nella conformazione esteriore dei tre ambiti della vita. [...] Ogni uomo può eventualmente partecipare a tutti e tre gli ambiti (l'organismo sociale non è infatti articolato in classi sociali), qualora ne abbia le forze. L'importante non è che questo o quell'uomo agisca in un ambito piuttosto che in un altro, ma che questi tre ambiti della vita vengano gestiti autonomamente in modo obiettivo, a prescindere dall'uomo, in base ai loro presupposti essenziali e fondamentali, cosicchè l'uomo possa trovarsi anche a partecipare ad uno, due o tre di essi, gestendoli per altro secondo i loro stessi principi" [5].
14. La Tripartizione considera auspicabile la scuola privata, considerata migliore di quella statale. Nutro seri dubbi che le scuole private assolvano il loro compito nella giusta maniera. Forse in un lontano futuro, ma non certo nei tempi attuali!
La Tripartizione non sostiene la necessità che la scuola debba essere privata perchè teoricamente "migliore" tout court di quella statale. Bisognerebbe inoltre capire che cosa si intenda con l'espressione "giusta maniera". Se vogliamo rimanere su un terreno oggettivo è indubbio che il numero delle scuole private stia aumentando in Italia (e non solo), come in continua crescita è anche il fenomeno della cosiddetta "fuga di cervelli" verso l'estero. Se poi la scuola privata fosse liberamente accessibile è plausibile che molti opterebbero proprio per quest'ultima. Questi fatti sono il segno esteriore che non tutte le persone condividono la stessa "giusta maniera" di intendere la scuola e l'insegnamento. Perchè è chiaro che la questione non riguarda tanto il fatto che una scuola sia statale o privata quanto il metodo di insegnamento che essa utilizza e i principi pedagogici a cui si ispira. Questo perchè nella Tripartizione - come più volte sottolineato - si avrebbe la possibilità di accedere indifferentemente a tutte le scuole. Tornando alla scuola statale odierna, senza in alcun modo svalutare il valore umano e professionale di - fortunatamente - moltissimi docenti, è indubbio che essa consideri il bambino essenzialmente come un contenitore in cui riversare un insegnamento che sembra non lasci poi, nell'età adulta, alcun desiderio di prendere ancora in mano un libro (da leggere a tal proposito il seguente articolo che di certo non può avere un vizio di parte). Esistono tuttavia altri metodi pedagogici, come il metodo Waldorf, che al contrario non vogliono riempire questo "contenitore", ma, partendo da una vera conoscenza dell'essere umano, vogliono anzi lasciarlo pressoché vuoto ma con una sete di conoscenza che possibilmente lo accompagni poi per tutta la vita. La Tripartizione prende atto di tutto questo e lascia la libertà a ciascuno di scegliersi la scuola che ritiene più consona ai suoi ideali e alle sue convinzioni, la "migliore" appunto.
15. Come si può agire per diffondere, sviluppare, comprendere la tripartizione?
Per dare una possibile risposta alla difficile domanda, prendiamo spunto dalla sequenza logica delle azioni in essa indicate. Si potrebbe avere qualcosa da obiettare su di essa; in effetti verrebbe da dire che, in via di principio, innanzitutto bisogna comprendere, secondariamente sviluppare e infine diffondere. L'obiezione ha una certa sua legittimità e purtuttavia, per ciò che ha il carattere del vivente, le cose potrebbero anche stare in modo diverso. Come educatore ad esempio non posso certamente aspettare di "comprendere" del tutto un bambino per sapere poi come sviluppare un'adeguata azione pedagogica nei suoi confronti. Gli arrecherei certamente dei danni se non avessi dei solidi concetti pedagogici, ma non sarei comunque un buon educatore se gli portassi incontro una azione "perfetta" ma tardiva e quindi inutile. Al contrario, senza aspettare di comprendere "tutto", posso iniziare ad agire e vedere come "l'oggetto" reagisce, per cui di rimando perfeziono la mia comprensione formando al contempo una autentica esperienza che posso anche successivamente diffondere. Allo stesso modo per la Tripartizione, che si rivolge ad un organismo sociale che ha i caratteri del vivente, non è detto che sia necessario "comprenderla tutta" prima di intraprendere qualcosa di concreto. La Tripartizione è qualcosa di straordinariamente complesso, e non può non venir realizzata che per gradi. Realizzandola seppur in modo embrionale, adattandola a tempo e luogo, ci si approfondisce in essa e al contempo si matura una reale esperienza. E questa esperienza può essere diffusa e replicata. Agire per la Tripartizione non può voler dire altro che interconnettere dinamicamente nella giusta misura diffondere, sviluppare, comprendere.

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  1. ^ Rudolf Steiner - "I punti essenziali della questione sociale" Editrice Antroposofica Milano - 1980   pag. 195
  2. ^ Ibid. pag. 230
  3. ^ Rudolf Steiner - "I capisaldi dell'economia" Editrice Antroposofica Milano - 1982   Undicesima conferenza
  4. ^ Rudolf Steiner - "I punti essenziali della questione sociale" Op. cit. pag. 65
  5. ^ Rudolf Steiner - "Il problema cardinale della vita economica" Edizioni Arcobaleno Oriago di Mira (VE) - 1985   pag. 22-25